Fondo - Archivio della Congregazione di Carità di Baveno


Fondo: ACCB 1-33

Estremi cronologici:

1857 - 1951

Contenuto:

Il fondo non era inventariato.


Istituzione assistenziale tipica degli stati sabaudi, già esistente in varie località del Piemonte, fu disciplinata da Vittorio Amedeo II con i regi editti del 6 agosto 1716 e 19 maggio 1719. Ve ne era in genere una per comune e originariamente erano legate all’organizzazione parrocchiale sotto la vigilanza delle Congregazioni provinciali. La disciplina dei vari istituti assistenziali e caritativi, religiosi e laici, che il Regno d’Italia aveva ereditato dagli Stati preunitari, viene condensata nella legge del 3 agosto 1862, n. 753, prima normativa unitaria sull’amministrazione delle Opere Pie, e il relativo regolamento attuativo contenuto nel regio decreto 27 novembre 1862 n. 1007 istituirono presso ogni comune del Regno una Congregazione di carità allo scopo di amministrare i beni destinati a beneficio dei poveri e le opere pie la cui gestione fosse stata affidata dal consiglio comunale. La legge 17 luglio 1890 n. 6972 (la cosiddetta "legge Crispi"), che può essere considerata la prima norma organica in materia di assistenza e beneficenza pubblica, ridefinì in maniera più sistematica le finalità e l’organizzazione delle Congregazioni di carità. La legge prevedeva che le Congregazioni fossero amministrate da un comitato, composto da un presidente e da un numero variabile di membri ed eletto dal consiglio comunale, mentre la funzione di tesoriere era affidata all’esattore del comune. Con la "legge Crispi" le opere pie (ospedali, ospizi, orfanotrofi, monti di maritaggio, asili d’infanzia, scuole gratuite, monti frumentari, confraternite, cappelle laicali, ecc.) furono ricondotte pienamente nell’ambito del diritto pubblico, allo scopo di ridurre le irregolarità di gestione e rendere più incisivo il controllo statale. La documentazione del fondo non va oltre il 1939, infatti con legge 4 giugno 1937 n. 847 furono istituiti in ogni Comune gli Enti Comunali di Assistenza che rimpiazzarono le soppresse Congregazioni di Carità.

Il fondo archivistico non era stato inventariato in precedenza.